Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

è data dall'ampio esordio (Strofe 1-19) del canto conclusivo del Furioso. Ha scritto, a tale proposito, Italo Calvino: Nell'ultimo canto dell'Orlando Furioso, Ariosto raffigura i lettori del poema. L'autore è riuscito a portare la sua nave in porto, e trova i moli affollati di gente che l'attende: nella folla egli riconosce ed enumera molte persone: belle dame, cavalieri, poeti, dotti. È quella la prima volta, credo, che non il lettore singolo e solitario ma il «pubblico» appare riflesso nel libro come in uno specchio; o meglio, il libro vede se stesso come riflesso in una folla di lettori. Non è una folla qualsiasi: il poeta ha ritagliato una sua società di lettori ideali all'interno del mondo dei lettori potenziali, cioè della società delle corti italiane del tempo. È un modello di società che può riconoscere se stessa nel suo modo di leggere quel libro; e che anche se non lo leggesse costituirebbe un modello di società di per sé, contrapposto alla società quale essa è18 . Non è casuale che il lungo elenco .di questi lettori/ascoltatori si apra con i nomi di molte «belle e saggie donne» (XLVI,3), secondo una intenzionale, ulteriore, predilezione per questo particolare universo di destinatari. E non era stata, forse, la prediletta di queste dame, Isabella d'Este, tra le prime lettrici del poema, quando, nel 1512, era ancora in una fase iniziale della sua stesura, come risulta da una lettera di Ariosto al marchese di Mantova, Francesco Gonzaga, del 14 luglio di quell'anno? 186 me è stato fatto intendere che Vostra Eccellenzia aveva piacere de vedere un mio libro, al quale già molti dì [in realtà vi lavorava, a quanto risulta, almeno dal 1507], continuando la invenzione del conte Matteo Maria Boiardo, io dedi principio. lo, bono e deditissimo servitore di Vostra Signoria, alla prima richiesta le averei sati-

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