Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

NOTE 1 Samuel Beckett, Watt, London, John Calder, 1981, p. 237. «Un suono inquietante, quale quello di un soliloquio sotto dettatura». 2 Samuel Beckett, Molloy, Paris, Les Editions de Minuit, 1982, pp. 116-117. «[si riferivano] alla stessa questione, quella dei miei rapporti con mia madre, e sulla necessità di portarvi al più presto un po' di chiarezza» (traduzione di P. Carpi de' Rosmini). Ivi, p. 129. 4 Jacques Lacan, Il seminario. Libro III. Le psicosi (a cura di G. Contri), Torino, Einaudi, 1985, p. 29. 5 Samuel Beckett, Mercier et Camier, Paris, Les Editions de Minuit, 1970, p. 131. «Certo ci voleva del coraggio per restare con Camier come ce ne voleva per restare con Mercier, ma meno di quanto ne richiedeva la battaglia del soliloquio» (traduzione di L. Buffarini). 6 Samuel Beckett, Fin de partie, Paris, Les Editions de Minuit, 1981, pp. 79-80. 7 Samuel Beckett, En attendant Godot, Paris, Les Editions de Minuit, 1985, p. 122. 8 Samuel Beckett, Fin de partie, cit., p. 45. 9 Samuel Beckett, Not I, in Collected Shorter Plays, London, Faber and Faber, 1984, p. 216. «debolmente illuminata da vicino e da sotto»; «figura alta, in piedi, sesso indeterminabile, avvolto dalla testa ai piedi di una djellaba nera, con cappuccio. Illuminata in pieno ma debolmente» (traduzione di J.F. Lane). 10 Jacques Lacan, op. cit., p. 29. 11 Samuel Beckett, Embers, in Collected Shorter Plays, cit., p. 102. «L'avrai consumato probabilmente. L'hai consumato da vivo e ora lo stai consumando da morto. Viene il giorno in cui non ti si può più p arlare» (traduzione di C. Fruttero). 1 Ivi, p. 95. «Storie, storie, anni e anni di storie, finché sentii il bisogno di qualcuno che mi stesse vicino, chiunque, anche un estraneo, a cui parlare, immaginare che mi ascoltava, anni e anni così, e poi, ora, il bisogno di qualcuno che... mi conoscesse ai vecchi tempi, chiunque, che mi stia vicino, immaginare che mi ascolti, ciò che sono diventato» (traduzione citata»). 13 Ivi, p. 93. «Chi è accanto a me ora? Un vecchio, cieco e mezzo scemo. Mio padre, tornato dalla terra dei morti per essere con me. Come se non fosse morto. No, tornato dalla terra dei morti, ecco tutto, per essere con me in questo luogo strano. Mi sente? Sì, mi deve sentire. Per rispondermi? No, non mi risponde. È con me, ecco tutto» (traduzione citata). 14Ivi, p. 100. «E non venirmi a dire che ti serve per non sentirlo, non è vero che ti serve per non sentirlo, e anche se servisse non dovresti sentirlo: secondo me, hai qualche disturbo al cervello» (traduzione citata). Le discrepanze fra il testo beckettiano e la tradu131

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