Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

I accenti, il ritmo staccato. La riduzione dell'intervallo melodico, la rigidità della linea melodica, riflettono insieme la ferma volontà di prevalere, di dominarsi, e di dominare le altre persone. 4. Le possibilità di una caratterologia vocale Se si sapesse tutto ciò che si sa senza saperlo, la caratterologia vocale non sarebbe forse una realtà, già da molto tempo? Abbiamo visto che i soggetti dei test semantici arrivano a farsi un'idea molto precisa del carattere d'una persona sentendola solamente pronunciare qualche frase. Fino da ora potremmo proporre alcune formule ai futuri caratterologi (e clinici)- almeno una dozzina-, come il coefficiente di aggressività: t (CN), il grado di angolarità e di linearità della curva melodica. Si potrebbe proporre un ritratto d'automa del carattere anale o uretrale5 • Il carattere non si riduce, tuttavia, al semplice fatto che vi sia predominanza di questa o quest'altra pulsione. Una caratterologia vocale dovrebbe quindi andare oltre questo stadio iniziale- potrebbe ispirarsi ai metodi d'analisi della grafologia scientifica, prendendo in considerazione ogni scarto ricorrente in rapporto a una pronuncia media come espressione di velleità individuali costanti, e interpretandole in termini di indizi sintomatici o simbolici. Il «sonologo» avrebbe un certo vantaggio rispetto al grafologo, nella misura in cui nel parlare esiste un rapporto costante e ben preciso fra certi atteggiamenti emotivi e le loro espressioni vocali. Diversamente, non ci si serve della scrittura in modo cosciente e conseguente al fine di esprimere delle emozioni. Risulta d'altronde più facile assegnare un valore simbolico a dei tratti grafici ben visibili e stabili, piuttosto che a dei gesti articolatori, che si sottraggono all'occhio. Questo spiega perché la grafologia abbia notevolmente 102

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