Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

scrivere l'unico oggetto che sia davvero strutturalmente passibile di raffigurazione poetica: gli impeti, le intenzioni e le ampiezze dell'oscillazione21 . Non è possibile descrivere il testo della natura. Darwin è sorpreso da Mandel'stam proprio mentre sfoglia inquieto questo libro («non come laBibbia! che c'entra qui la Bibbia!»), come fosse «l'indice della borsa», come un repertorio «dei segni e delle funzioni». Anche Darwin è sempre in moto. La sua Origine delle specie è, per così dire, una «passeggiata con conversazioni»: Immaginate un dotto giardiniere che accompagni gli ospiti per la sua tenuta e dia loro spiegazioni fermandosi tra le aiuole [.. . ]22 A pilotare l'attenzione di Mandel'stam, in Darwin, è il fatto che il pensiero conforma la scrittura. È la forma letteraria delle sue opere. Lo stile gli appare come lo strumento del naturalista, esattamente come il suo occhio. «L'organizzazione stessa del materiale scientifico è lo stile del naturalista»: Non prendere in considerazione la forma delle opere scientifiche è altrettanto scorretto che ignorare il contenuto di quelle letterarie: gli elementi dell'arte sono instancabilmente al lavoro nelle une come nelle altre23 • Per comprendere Dante, Mandel'stam chiama a raccolta tutte le scienze sperimentali, invoca il metodo della «medicina viva» in soccorso della critica letteraria. La strategia delle metamorfosi e degli incroci, che si compie nel testo poetico secondo la legge della «convertibilità», esce dal quadro chiuso dell'interpretazione letteraria. Darwin e Dante: con loro Mandel'stam apre la sua ultima straordinaria stagione poetica: quella dei Quaderni di Voronei. Un'unica fisiologia universale anima i Quaderni: si animalizza l'inanimato, si geologizza il vivente: BeTep CJJY)KHT AapoM Ha JaBOAax, 11 AaJJeKO yoeraeT raTb. (Nelle fabbriche il vento lavora per niente/ e corrono lontano le travi del fango)24 . 11 BJJaroH HanoeH, BOCCTaJJ nec'laHHK 'leCTHblH, 11 cpeAb peMecneHHoro ropoAa-csep'IKa MaJJb'IHWKa-OKeaH BCTaeT H3 pe'IKH npeCHOH 11 'laWKaMH BOAbl WBblpSleT 8 OOJJaKa. (E onesta si solleva l'umida arenaria:/ in mezzo alla città, 27

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