Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

È questo flusso ininterrotto, la «convertibilità», che determina le forme («una forma secerne l'altra,;), le «inclinazioni lessicali» e i cicli semantici insieme: I cicli semantici danteschi sono costruiti in modo da cominciare con «miele» [med in russo, ndt] e arrivare a «rame» [med']. partire da «latrato» [laj] e terminare con «ghiaccio» [led]14 • Così non resta spazio per la contemplazione. In Darwin è la tensione del pensiero (con le sue leve: «il buon senso del mercante, lo spirito di iniziativa e solidarietà, il coraggio di fronte ai concorrenti, una baldanzosa e un po' limitata gioia di vivere») a dare forma e struttura letteraria al suo lavoro. È la «sete di esperienza» che fa esplodere il principio sotteso alla classificazione linneana «conoscere e ammirare»: Cominciando da Darwin e dal suo viaggio sulla Beagle e finendo con il giro del mondo compiuto dal famoso Claude Monet a bordo della Brigitte, assistiamo a un colossale esercizio di osservazione analitica e a una altrettanto colossale sete di esperienza sulla ferma base dell'attività pratica e dell'iniziativa personale15 . All'osservazione da camera degli insetti «agghindati e truccati», «presentati come pietre preziose nella loro incastonatura», Darwin sostituisce il diario di viaggio. Ed ecco che gli animali sono colti di sorpresa, nell'attimo in cui assumono la loro posizione caratteristica. Come una fotografia. È l'attimo nel quale partecipano attivamente all'argomentazione, per poi sparire. Luce, aria, tempo atmosferico - quel «bel tempo scientifico che contagia il lettore di Darwin» - irrompono nel testo. Ed ecco Dante, che «lavora non meno bene di una stazione meteorologica alpina modello, con bellissimi osservatori e buone attrezzature». Ecco l'Inferno, scosso dal. movimento della tempesta «che matura come un fenomeno meteorologico», e le luci diverse del sole montano, delle nuvole, dell'umidità. E ancora, nel Paradiso, l'invenzione di una luce nuova: quella dei fuochi d'artificio delle feste rinascimentali. È l'importanza dell'illuminazione. Del dettaglio, in Darwin, dove i fatti respirano, raggruppati in «masse luminose». E in Dante, dove la luce segnala «l'improvviso desiderio di esprimersi»: Nel XVIII canto del Paradiso, Carlo il Grande, Rolando, Goffredo e Roberto il Guiscardo non possono trattenersi dal rispondere, come segnali luminosi, a Beatrice che enumera i loro nomi: salutano, concedono il bis... 16 Nella Commedia, la luce e il suono rivelano la loro affinità in 25

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