Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

nizzati (parlano, indossano abiti, guidano l'automobile, ecc.). (Esempi: I 3 porcellini, storie varie di orsetti, conigli, tutti i personaggi Disney, ecc.) La restante metà è suddivisa abbastanza equamente in tre gruppi nei quali rispettivamente: a) predominano i personaggi umani, ma sono presenti anche animali umanizzati (esempi: Pinocchio, Gatto con gli stivali, ecc.); b) ci sono solo personaggi umani (esempi: Cenerentola, Biancaneve, ecc.); c) l'argomento è la storia naturale. I libri in cui predominano gli animali umanizzati aumentano vertiginosamente mano a mano che ci avviciniamo ai tempi nostri, a partire dall'800 (prima, i libri per bambini, come del resto "i bambini" stessi, non esistevano come fenomeno sociale riconosciuto); le storie con personaggi umani come protagonisti sono la regola tra i classici ottocenteschi; è notevole la categoria dei libri di storia naturale: tra questi, oggi largamente diffusi, meritano un posto speciale quelli "sui dinosauri", per il fascino che esercitano sui bambini. Considerazioni ulteriori ci introducono al punto di vista psicoanalitico. È regola generale che: 1) animali umanizzati coesistano con animali-animali, senza che questo venga sentito mai come una contraddizione (basti pensare al classico esempio di Paperino che si mangia un pollo, ma gli esempi sono innumerevoli: c'è il Gatto con gli stivali che sale su una carrozza regolarmente trainata da cavalli "veri", ecc.); 2) la presenza degli animali umanizzati è accettata immediatamente sia dal bambino sia dall'adulto; 3) tra l'animale umanizzato e l'animale-animale si situa il ben noto (ma ormai desueto) tema dell'animale che era un bel principe, così trasformato da qualche strega cattiva. Quest'ultimo pare il luogo in cui si esprime l'interrogativo, che non compare mai altrimenti, della continuità animale-uomo, tuttavia sotto una forma, per così dire, "orizzontale", capace di tenere a bada l'angoscia (si capirà in se196

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