Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

materia, entro un magmatico universo, a cui ci si deve accostare solo con partecipe, rispettoso stupore. Infatti Oliver ridefinisce, con brioso spirito innovativo, una delle possibili tipologie dell'«animalismo». Alla multiforme congrega delle bestie parlanti è stato spesso affidato il compito di comunicare ciò che «direttamente», senzamediazioni, non si può o non si vuole dire. La cronaca dei quotidiani sa di non possedere l'aggressiva forza di un apparato metaforico capace di congiungere l'orfanezza dickensiana con la tenera raffigurazione di un gattino da cartoons. Vorrebbe possederla, quella forza, e invece deve rassegnarsi a cogliere, in Oliver & company ovvero nel più recente testimone di accadimenti che si perdono nei millenni, le voci di un'infanzia intimorita, calpestata, rinchiusa nei labirinti orrorifici di una metropoli di oggi. Il gattino Oliver viene rapito entro i confini quasi di una burla, la sua piccola proprietaria è invece catturata da un furfante attualissimo e riassuntivo. Un'automobile nerissima, l'interno di un edificio cupo e cadente ma dotato di raffinati impianti televisivi a circuito chiuso, la fuga notturna, la figura del rapitore che condensa mafiosi, sequestratori, seviziatori di bambini, palesano una stupefacente dimensione in cui il cartoon del fiabesco parla più chiaramente di un Telegiornale. Ma Oliver evidenzia anche qualcosa che era già apparso entro le scorribande incontrollabili del coniglio Roger Rabbit: una sorniona, ribadita, perfino poco decifrabile vena tanatologic� sembra assediare queste burlesche performances, quasi che il nostro censurato "male di vivere" trovasse un sorprendente varco in cui palesarsi proprio nell'universo della carnevalizzazione, per dichiarare, fra gli orpelli splendidamente ludici e scherzosi, che tutto è davvero perduto, che le Cernobyl dello spirito ormai non concedono pause, e piuttosto si insinuano, spesso con atroce avvedutezza, nelle zone "franche", o in quelle che un tempo dovevano e potevano essere definite così. Non c'è dubbio, infatti, che il Felix the 142

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==