Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

dell'anima" riceve una risposta completamente diversa. La teoria inaugurata dall'anatomista austriaco F.J. Gall (1758-1828) - e battezzata frenologia dal suo allievo J.-G. Spurzheim (1776-1832) - si basa su tre princìpi fondamentali: 1) il cervello è l'organo dell'anima; 2) il cervello è un insieme di parti, ognuna delle quali serve una distinta, specifica facoltà; 3) la grandezza delle differenti parti del cervello, che può essere stimata attraverso l'esame del cranio, è un indice del valore relativo delle differenti facoltà. La risposta di Gall non è molto migliore di quella di Descartes: se questi ci aveva dato come "sede dell'anima" un organo che non era squisitamente umano, ma ben sviluppato in tanti altri animali, Gall trasforma il problema della localizzazione di un'anima in quello della sede cerebrale per un vero parlamento di anime - ventisette, per la precisione, quante erano le facoltà da lui individuate (istinto di propagazione, amore per la progenie, gusto per le risse e i combattimenti, memoria verbale, senso delle parole, senso della posizione e dei rapporti nello spazio, orgoglio, amore dell'autorità, amore della gloria, spirito metafisico, talento poetico, devozione, ecc.). D'altra parte, neanche la ricerca sperimentale corroborava le ipotesi dell'anatomista austriaco. Il fisiologo francese J.-P.-M. Flourens (1794-1867) cercò di confutare !'"eresia materialistica" di Gall - recentemente riabilitata da La mente modulare di J. Fodor - con una serie di studi condotti su uccelli, topi e conigli (studi ripetuti negli anni '20 del nostro secolo dal neurofisiologo K.S. Lashley per ricercare la "sede della memoria"). Tagliando porzioni estese dei lobi cerebrali - sia anteriormente che posteriormente che di lato - Flourens notò che le singole funzioni degli animali non andavano perse: una porzione abbastanza limitata dei lobi era sufficiente perché fossero conservate; in proporzione all'entità della escissione, però, tutte le funzioni si indebolivano e gradualmente svanivano. I lobi cerebrali delle cavie di Flourens, quindi, non si 126

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