Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

condizioni di salute di Freud, avvenimenti in Europa (Anschluss dell'Austria da parte della Germania), esilio forzato di Freud. Cappello L'atteggiamento assunto da Zweig nel presentarsi nella prima lettera, che, per quanto detto sopra, può sintetizzarsi nel binomio «teQriCO?> + «cavia», dura ben poco. Si può dire che quello annunciato di «cavia» risulta una tipica pensata fatta a freddo, perché non ha alcun seguito: Zweig parlerà certamente spesso delle sue sofferenze nevrotiche, mai però come un osservatore scientifico che comunica ad altri le sue osservazioni. Quanto al «teorico» torna ancora una volta, con tono leggermente presuntuoso, nella lettera 5.3.29. Dopo aver letto Eavvenire di un'illusione7, Zweig scrive di esserne rimasto «incantato e stimolato alla contraddizione... Grazie al metodo analitico, il Suo metodo, ho fatto alcune scoperte che vorrei esporre sistematicamente in un saggio sul Divino». Zweig non utilizzerà mai più un tono alla pari in materia psicoanalitica, il che depone a favore della sua sensibilità ed intelligenza. In verità siamo ancora nella prima, anche se non primissima, fase della corrispondenza e siamo vicini a una sua svolta fondamentale. Riprendiamo un attimo il 1927: c'è stato uno scambio di 4 lettere in tutto (1 di Z., 3 di F.), tutte intorno al libro Calibano, dedicato a Freud e poi sottoposto al suo giudizio. Nel 1928 non risulta nulla. Nel 1929 Zweig torna a rivolgersi a Freud inviandogli il suo nuovo libro, Grischa, e con una nuova richiesta: accludendo una lettera di Einstein, gli chiede di entrare a far parte, anche solo formalmente, del comitato onorario di una nascente organizzazione per l'aiuto agli artisti e agli intellettuali ebrei, profughi o perseguitati, in Europa oc97

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