Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

tuale soggetto-predicato, uno è, prima, soggetto, poi è predicato, mentre i predicati sono «dentro» il soggetto. Questo aspetto finale del discorso di Leibniz si capisce anche meglio qualora si torni con la memoria al suo esempio dell'albero genealogico e delle «linee» di parentela. Nelle relazioni «nonno di», «padre di», «figlio di» e «nipote di», io non posso dire che cosa sia soggetto e che cosa sia predicato, che cosa sia anteriore e che cosa sia posteriore logicamente (e cronologicamente), perché la relazione «Caio è padre di Mario» implica simultaneamente la sua reciproca, «Mario è figlio di Caio», e, dunque, questa simultaneità reca con sé che ciò che era soggetto, Caio, è «insieme» (nello stesso tempo) predicato, e viceversa. Quindi, io posso dire che la relazione di parentela è «fuori» dai soggetti, che si trova simultaneamente con una gamba in un soggetto e con una gamba nell'altro, che è astratta, e, pertanto, che ha ragione Leibniz quando dichiara che le linee temporali tirate tra gli antenati ed i discendenti sono immaginarie, ideali, un frutto della fantasia, e che qualsiasi tentativo di considerarle diversamente sarebbe una indebita ipostatizzazione. È evidente tuttavia che questo discorso vale e resta in piedi solo finché continuiamo a prendere in esame le relazioni astratte ed atemporali della logica, in cui l'astrattezza e l'atemporalità permettono alle cose di restare «fuori» dal tempo ed al tempo di restare «fuori» dalle cose. Non appena si considera una di queste relazioni «nel» tempo, per esempio, la relazione, «Davide è padre di Sa-­ lomone», è chiaro che il discorso cade, perché questa relazione è «molto diversa» dalla sua reciproca, «Salomone è figlio di Davide», se non altro perché Davide è nato «prima» di Salomone, e, pertanto, la seconda relazione non è identica alla prima e non vale come essa, ed io so benissimo che cosa è anteriore e che cosa è posteriore, che cosa è soggetto e che cosa è predicato, e gli accidenti non sono con una gamba in un soggetto e con una gamba nell'altro, 77

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