Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

tire vicina la consacrazione della sua ambizione letteraria. Più forte di ogni impulso, in Kleist, è tuttavia !'«imperativo interiore che lo costringe a procedere contro se stesso»28 . Vale di converso, per Ulrike, una tragedia alla seconda potenza: un essersi votata interamente al sacrificio verso il fratello, il quale per parte sua non era in grado di capirne la portata, e l'aver abbandonato questo sostegno proprio quando Kleist ne aveva più bisogno. Se il destino di Heinrich, come quello di ogni eroe tragico, fu di consumarsi al fuoco della sua Musa (della sua kore), quello di Ulrike fu il supplizio di una generosità mai bastevole, di un ingente sacrificio sempre costretto a constatare e a rimpiangere la propria insufficienza. La tragedia di Ulrike, in tal senso, non risiede soltanto nella sua improba mediazione di «anfibio» tra la casata Kleist e le ragioni di quel «morto alla vita» (secondo la definizione di Franz Horn) che doveva essere ricordato, secondo un'ironia che non sfuggì al Kafka dei Diari, come «il migliore della sua stirpe>>29 • Il suo oscillare tra la carezza e l'incomunicabilità, il suo prodigarsi per la vita materiale del fratello tradisce e occulta l'ambivalente complicità che doveva nutrire con lui per rinnovare di continuo questa sua impresa - un'ambivalenza riassunta da un'unione incrinata sin dall'origine da una frattura inconfessata, sospesa di continuo a un tramite che scinde più di quanto unisca come appunto la forma epistolare, strumento improprio e desiderato, veicolo della «brama di comunicazione»30 e testimonianza di un senso bruciante di insufficienza. Così, nella Famiglia Schroffenstein, per indicare come non sappia più decifrare Agnese, che è ora al corrente della sua discendenza da una famiglia nemica, Ottokar dice di aver visto, in lei, la fragrante trasparenza di «un bel libro», e di sentirla ora come una «lettera sigillata»31 • Ed è proprio nella scrittura, quando Ulrike si accinge a scrivere (sia pure per il tramite di una nipote che ne trascrive i ricordi), che quella insopprimibile differenza - o insostenibile 55

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