Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

parente corazza o scorza che ci impone di ostentare e un'insanabile fragilità, quel suo contorcersi tra «legami che mi soffocano se li tollero, e che mi straziano se me ne libero»16 • Kleist non tarda a definirsi come un metallo non malleabile e duttile (immagine che può evocare quella michelstaedteriana dei «sassi duri»), agevolmente accantonato come inservibile. «Finché la sfera metallica è ancora fredda, la si può benissimo introdurre nello stretto recipiente, ma non entra più quando la si arroventa - quasi come l'uomo non entra più nel recipiente d'un impiego quando un fuoco più alto lo riscalda»17 . Questo «fuoco più alto», Ulrike l'ha alimentato con un assiduo sostegno finanziario e con la delicata carezza di cui ci parlano le indimenticabili pagine di Robert Walser, che la descrivono mentre va a riprendere Heinrich dal suo isolamento sul lago di Thun, sfuggito ben presto all'oleografia pseudoroussoviana e idilliaca dell'isola felice. È qui che si conclude il fidanzamento con Wilhelmine, che rifiuta in sostanza la proposta di condividere con lui l'agghiacciante solitudine dell'eremo di Delosea18 • Un ricongiungimento che equivale a una separazione più profonda: nulla può esprimere meglio di quelle pagine questa sensazione, che Ulrike dové provare più volte nei suoi rapporti col fratello, e che spiega le sue riluttanze ad accettare le sue reiterate proposte di vita comune. «Il suo lavoro si fa beffe di lui, non gli riesce. Verso l'autunno cade ammalato. Si meraviglia della dolcezza che lo invade. Sua sorella è in viaggio alla volta di Thun per portarlo a casa. Le sue guance sono profondamente incavate. Il viso ha i tratti e il colore di chi è corroso in fondo all'anima. Gli occhi sono più spenti delle sopracciglia che vi stanno sopra. I capelli gli cadono ammatassati in ciocche folte e appuntite sulla fronte, e la fronte stessa è contratta da tutti i pensieri che lui si immagina lo abbiano tratto in fondo a sordidi cunicoli e inferni. I versi che gli suonano nel cervello gli paiono un gracchiare di corvi, vorrebbe 50

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