Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

le Liaisons. Lo pratica specialmente la Merteuil, che, quando non può essere l'orditrice o il centro di un legame pericoloso, vuol esserne almeno l'interprete e la fiduciaria, e certo è un po' il simbolo della lucidità con la quale la scrittura molteplice del carteggio si traduce in fatti e situazioni dall'aspetto molteplice, dagli effetti disparati, ma per il lettore in nessun caso sorprendenti. Valmont è più concentrato su se stesso, e nel decidere quello che significano e gli promettono le situazioni e i rapporti di cui è l'artefice ascolta solo i suoi desideri e la sua volontà. Non gli sfugge però- e forse è proprio il suo narcisismo ad avvertirlo- che l'acume della donna che lo sta confondendo è in gran parte frutto di gelosia: ne coglie tutta l'istigazione in quello che la donna si ripromette di esigere per concedersi a lui - come vorrebbe il patto tra loro stipulato, ora che la Tourvel è «vinta»: Esigerei dunque, guardate quale crudeltà! che la rara, la straordinaria signora di Tourvel non fosse che una donna qualunque, solo una donna qual è; perché non bisogna ingannarsi ... (CXXXIV) Ora è la Merteuil a smentire l'immagine di se stessa, che si è costruita con metodica applicazione, e che rispecchia nella stessa lettera. La sfida è sottile ed estrema, e i due la conducono nel loro linguaggio privatissimo e sincero; tanto che il lettore può vedere dettagliatamente per quali equivoci e segrete motivazioni l'uno e l'altra si affrontino preparando la loro rovina, senza mai presagirla, neppure quando si dichiarano apertamente guerra, in fulminei messaggi: «Hé bien! la guerre». Davvero questi campioni di ogni malizia sembrano, alla fine, di un'ingenuità non comune. Ma già, noi siamo condotti dalla strategia del carteggio a vedere dove- in quali suoi punti, in quali esperienze interiori e investimenti oggettuali - e come si formano i loro impulsi, le loro 35

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