Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

gemma che Valmont ha escogitato e che deve trovare indubbiamente «plaisant» - è quello di restituire alla donna le sue lettere, un'«espiazione preliminare» che il confessore dell'austera presidentessa favorirà con tutto il suo «zelo». Anche in questo caso, nel recitare attentamente tutta la sua compunzione, il libertino si concede- lo sappia o no- qualche sincerità: come quella di dire che l'«interesse» della signora di Tourvel «si trova congiunto» col suo, e che «ella non poteva prevedere degli avvenimenti» che lui stesso era «ben lontano» dall'aspettarsi (CXX). Come si vede, oltre (o sotto) il gioco appariscente dell'ambiguità e del doppio senso, la scrittura corsiva del carteggio continua a rifrangere in una percezione molteplice la sostanza dei fatti e delle cose (si pensi a quelle lettere da ricuperare, che per la signora di Tourvel rappresentano una minaccia e insieme un'attrattiva, un richiamo alla virtù e insieme l'opportunità, cui ormai non sa rinunciare, di compiere l'ultimo passo per perderla): ed è lì che si manifesta tutto il potere dei legami pericolosi, dove l'intrico della scrittura è più fitto, dove si apprende quello che lo scambio epistolare consente di dire e fare di nascosto, magari inavvertitamente. Varie identificazioni La singolarità del discorso del racconto che le Liaisons svolgono nel mondo commentato è quella di significare i personaggi col linguaggio in cui questi di volta in volta si identificano: si può dire che non vi siano oggetti oltre a quelli espressi dalle «identificazioni oggettuali» dei singoli personaggi e che non vi sia storia fuori di quella in cui i personaggi di momento in momento si riconoscono. Certo, al di là degli investimenti soggettivi non c'è altro linguaggio, se non nei preliminari e in rare note ai margini del testo. La realtà si forma man mano nella scansione e 31

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