Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

L'archetipo in K. Kerényi Ciò che muove lo studio di K. Kerényi è la ricerca della possibilità da parte dell'uomo moderno di riallacciare il lungo filo rosso che lo lega al passato dell'intero genere umano. I contatti con la psicologia junghiana sono testimonianza dell'esigenza, da parte di Kerényi, di un lavoro che possa valorizzare scientificamente questo contatto con il passato38 • E sarà proprio la teoria di Jung a permettergli di porre in luce correttamente la possibilità di un nexus col passato, che i concetti psicologici di inconscio collettivo e archetipo presuppongono39 . L'uomo di Kerényi è colui che ricerca la "dimensione di passato", che si interroga sulle sue origini, sulle cause prime. La ricerca à rebours40 porta alla coscienza che la mitologia sia il fondamento. La mitologia fonda. Ma essa non risponde alla domanda "perché", bensì a quella "da dove". Essa quindi non dà mai l'aition, la causa diretta, luogo primario del camminò dell'uomo. O meglio: la mitologia dà l' aition solo quando esso è, come dice Aristotele nella Metafisica41 , l'arché. Le archai erano, per i pensatori greci, non mere cause ma materie e condizioni primordiali che, non invecchiando mai, non sono mai superate. Rimanendo sempre vitali e inesauribili, le archai sono contenute in una zona extratemporale, in un passato che, tramite un continuo rinascere in ripetizioni, si dimostra eterno. Attraverso la mitologia si risale in modo immediato alle origini estreme. E in modo i_mmediato l'uomo fonda se stesso « ..• lasciandosi reimmergere nel fondamento» 42 . L'uomo può sperimentare così la propria origine mediante una 200

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