Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

imporre, in ogni circostanza, i mezzi e la via da seguire. E, poiché è buona strategia credere nelle risorse speciali che offrono le vie obbligate, Valmont osserva che le donne «intelligenti» si lasciano facilmente coinvolgere dal metodo delle lettere «per amor proprio». Del resto, la stessa marchesa ha osservato che la Tourvel è come costretta dalla lettera a «usare troppe forze in una volta», e ha già previsto «che le esaurirà per la difesa della parola, e che non gliene resteranno più per quella della cosa». Infine, sul punto capitale della logica e dell'efficacia - per cui non bisogna mai consegnare la cosa allo scritto - tocca proprio alla Merteuil d'istruire la candida Cécile: Cercate di curare di più il vostro stile. Scrivete sempre come una bambina. Vedo bene la ragione di questo; voi dite tutto quello che pensate e nulla di quello che non pensate. Può andar bene così, tra voi e me, dato che non abbiamo nulla di segreto, l'una per l'altra; ma ce>n gli altri, col vostro innamorato soprattutto! Avrete sempre l'aria di una sciocchina. Vedete pure che, quando scrivete a qualcuno, è per lui e non per voi: dovete dunque cercare di dirgli meno quello che pensate voi, che quello che gli fa più piacere. (lettera CV) Se non fosse così ingenua e «priva di spirito», la piccola Volanges si premurerebbe di mettere in pratica questi insegnamenti soprattutto nella corrispondenza con chi glieli impartisce. Altro che non avere segreti! Proprio l'eccezione dovrebbe metterla in sospetto: chi l'ammette sta già dicendo quello che non pensa, se è questione di stile. La Merteuil infatti è categorica nell'enunciare la regola: quando scrivete a qualcuno, è per lui e non per voi; e per conto suo la segue nel concedere alla piccola - proprio fingendo con lei una materna eccezione - di scriverle quello che pensa. Coi giovani - anche nel mentire e nell'ingannarli - questi libertini praticano una puntigliosa, 19

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