L'elemento che marca la differenza fra i due casi sarà il sogno riportato all'inizio ad indicarlo: ed è in questa opera di svelamento che trova compiutezza quel ruolo di correzione e rettifica che Freud attribuisce al sogno nella psicosi. Nel caso del nostro sognatore è come se, dopo la lunga fase preparatoria di cui si è parlato, una falla si fosse all'improvviso aperta e attraverso la spaccatura determinatasi erompesse quanto di arcaico e di regressivo la barriera ora abbattuta fosse a fatica riuscita provvisoriamente a trattenere. Dovrebbe essere chiaro oramai che non è tanto di barriera materiale che si tratta, porta o cancellata che sia; è infatti in giuoco un altro tipo di barriera certamente meno evidente di una porta o di una cancellata, ma non meno determinante nel mantenere distinti spazi o settori il cui disordine compòrta rischi assai gravi. La barriera cui ci si riferisce è propriamente quel sepimento esile e a volte persino flessibile in grado però di mantenere distinguibili il reale dall'immaginario, il sogno dall'allucinazione, la rimozione dalla scissione, la fantasia dal fantasticare e dall'acting out27 • In tal modo è protetta la persistenza de. i processi psichici secondari e il soggetto è al riparo dal ritorno al modello della «scarica» e al conseguente rischio di allucinare. Nel sogno da cui si è partiti, l'impalcatura presentata dal lavoro onirico non farebbe che produrre allora proprio la scomparsa di ogni elemento di distinzione e individuazione all'interno di una struttura ridotta a rudimento; quanto il sognatore ha sognato non può dunque essere altro che il suo apparato psichico nelle condizioni di devastazione cui è stato condotto da una lunga e tormentata sofferenza preclinica. Questo è lo sfondo a cui il paziente si richiama quando si lamenta di sognare «sogni difettosi», sogni cioè che «entrano da fuori, come la pubblicità in TV» o che «escono dagli occhi, come i fumetti». Non è del tutto chiaro co183
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