Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

SEGRE. Mi pare che questo tuo primo intervento abbia già portato delle prospettive nuove, prospettive anche in senso proprio; esso ci permette di renderci conto di come il restauro, fino a poco tempo fa, abbia sempre ristretto il suo ambito entro una concezione monumentale implicante tutta una serie di gerarchie che giustamente oggi cominciano a cadere. Appunto, l'opera architettonica isolata era nettamente superiore in questa gerarchia al contesto urbanistico e alle prospettive di vita. Analogamente la scultura e la pittura avevano una posizione molto più alta che non l'artigianato che invece, non solo dal punto di vista storico, ma spesso da quello artistico, ha per noi altrettanto interesse. Così ancora, proprio scendendo a elementi molto materiali, in una chiesa, o in un edificio, le travature o le colonne avevano un prestigio molto maggiore che il pavimento, per cui i pavimenti venivano rifatti selvaggiamente, senza preoccuparsi di salvare gli elementi antichi che spesso c'erano, e nessuno se ne preoccupava, mentre magari c'era un certo rispetto per le travature o per le colonne. A questo punto mi pare che si possa parlare di una prevalenza del visivo sul concettuale. Dal punto di vista concettuale cioè, è chiaro che noi troviamo dei problemi di struttura e dei problemi importanti di tipo culturale anche nell'uso dei materiali, nell'uso degli elementi artigianali, e così via, mentre dal punto di vista visivo siamo più colpiti da una grande superficie dipinta che non da una serratura o da un infisso, tant'è vero che i vecchi restauratori credo gettassero via molto disinvoltamente tutti questi elementi artigianali che solo adesso si incominciano a trovare in qualche chiesa restaurata, salvati, valorizzati, interpretati, perché occorre naturalmente anche interpretarli. Certo però che l'esempio che hai fatto di Cerdà è bifido - anche tu lo hai fatto rilevare - perché da un lato si trattava di comprendere questi elementi dell'intorno rispetto al monumento, della vita rispetto al dato materiale, e dall'altra però si perpetravano 161

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