potere hanno idee così limitate» (27 gennaio 1903). Anche la cultura giudicava afflitta da difetti superiori a quelli degli ambienti intellettuali europei: «insipidità sociale... e vuoto storico» primeggiavano per esempio alla Stanford University, appena fondata da bizzarri milionari incapaci di capire la funzione di una università, per altro collocata in un bellissimo ambiente naturale e architettonico. E poi, contrariamente a quanto credeva Flournoy, egli considerava la psicologia americana mediocre e «di tutto il cattivo scrivere che il mondo ha visto, io penso che il nostro scrivere americano stia diventando il peggiore» (9 febbraio 1906). Paesi d'origine lontanissimi, backgrounds differenti, diversi per età, lingua, composizione familiare, e per carattere; per carriera anche se nello stesso settore, meno prestigiosa da parte di Flournoy. Si erano conosciuti a Parigi nel 1889, al congresso internazionale di psicologia fisiologica che si svolgeva in contemporanea con l'Esposizione Universale e ad un congresso sull'ipnotismo. Fu l'occasione giusta per confrontarsi in mezzo a posizioni ben diverse; presenti, fra gli altri, Binet, Charcot e Bernheim, Lombroso e Myers. James aveva 47 anni, una moglie due figli maschi e una femmina, un posto di professore ad Harvard dove nel 1872 aveva incominciato a insegnare fisiologia e anatomia, passando poi a psicologia e filosofia. Flournoy, 35 anni e anche lui marito e già quattro volte padre, l'anno avanti aveva inaugurato un insegnamento di psicologia fisiologica come privat docent a Ginevra. Ciascuno stava lavorando a un libro di psicologia, entrambi pubblicati nel '90 - The Principles of Psychology e rispettivamente Metaphysique et Psychologie - ; sia l'uno che l'altro vi sostenevano la necessità di porre fine alle metafisiche ma anche di combattere l'illusione che l'esclusiva spiegazione anatomo-fisiologica dei fenomeni psichici fosse molto più di un «paravento alla nostra ignoranza». Non era una polemica facile da portare 131
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