Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

menticata «racc. mag 2» del 29.5.32, Zweig scriveva, in modo che si fa notare, «merken»: «Libro che ho dettato con concentrazione particolarmente costante e con particolare dispiacere». Dettato, A CHI? Mi accorgo adesso che questa lettera è la prima scritta da Zweig in risposta al primo «Caro maestro Arnold» di Freud, ed è quella nella quale egli ancora non trovava il suo appello «Caro padre Freud», che suona invece per un'unica volta nei 12 anni che dura il carteggio, «Caro e stimato uomo», «Lieber und verehrter MANN» [Mann=uomo-maschio], il che conferma la presentificazione in questa lettera della questione del genere (e che forse proprio per questo viene dimenticata). E riprendendo ancora, per sottolinearla ora maggiormente, una notazione già fatta prima, ricordiamo la parola BLUT [SANGUE], che ricorre in apertura e in chiusura della narrazione dimenticata. Riportiamo qui di seguito le due frasi che la contengono: «Per questa figura complessa e significativa mi ero preso una cotta, quando era ancora di palpitante attualità [BLUTIGE (insanguinata) Aktualitat]». «La pulsione omosessuale vuol vivere la sua vita nella carne e nel sangue [BLUT] dello spirito». Tra sangue e... sangue, l'oblio. La questione del genere è la questione del sangue? Ma è probabilmente invertendola che questa proposizione diventa veramente informativa, e cioè: La questione del sangue (della razza) è la questione del genere? Il testo Dopo aver scritto gran parte di quanto qui si legge [mi riferisco anche a L'esilio, che comparirà in un numero 118

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==