Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

Ora invece Sergio "si alzò e si avvicinò alle donne... Sergio fu felice di quei discorsi" e quando, nell'ultima frase del libro con la madre e la zia si reca al fiume, "Sergio le precedette su di un piccolo spiazzo e perché stessero comode e potessero parlare a lungo fece in fretta rotolare i sassi più grossi nel!'acqua". Alberto e la regina Vittoria r oscillazione tra la fobia come sintomo e il luogo della fobia, prima rappresentazione esterna del!'apparato psichico in cui si struttura il soggetto, nel quale la presenza del!'animale è il garante di un rapporto al padre in cui la sua voce può essere esorcizzata fino al momento in cui il raffronto dei due culmini, il primo raffrontarsi con il segreto della nascita e l' angoscia di fronte al mistero del godimento paterno a quattro anni, e l' arrivare, sconvolgente, di un godimento "proprio" che propone un'identificazione al padre con possibilità altrettanto devastanti, può mutarsi in un dialogo, l'oscillazione tra fobia e luogo della fobia è quella tra la messa in atto di un odio e di un distacco dalla natura, e il riaffiorare di un luogo in cui il soggetto ricorda di aver "pensato". Il misurare le stanze, gli stanzini, i corridoi di casa è la ripetizione meccanica "fuori analisi" di quel luogo, l'esclusione della natura a vantaggio di scansioni di mattoni, canalizzazioni, opere idrauliche che attestino un dominio sul territorio. La composizione di un carteggio può essere l'artificio grazie al quale una debolezza per nascita unita a una disposizione a modellare il futuro, avvicina la manipolazione della natura alla perversione. Questa si distingue per l'immobilità delle forme che solo l'uomo può forgiare, non c'è mutazione naturale, non c'è passaggio da forma a forma. Il paesaggio è vuoto di esseri umani, ma statico. Le parole che compongono i carteggi riguardano la spinta 11

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