Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

Stefan Zweig, dunque, fratello nel nome del padre, che per Arnold fu un sellaio di Glogau, Alta Slesia, mestiere troppo umile per il padre di un Herr Doktor, si incrocia con Arnold nell'inconscio di Freud, e ne attira le ire, spingendolo a sottolineare serietà e preparazione dell'altro . Zweig, con l'attribuirgli proprio quel titolo accademico che egli tanto desiderava per non sentirsi «nudo come un semplice uomo col mio solo nome». Nome che in tedesco significa ramoscello, ramo, ramo di una famiglia, linea di parentela, branca (in anatomia), settore (di una scienza), qualcosa che rimanda immediatamente al tronco principale da cui si diparte, all'innesto ben saldo e vitale che lì lo tiene e tiene in vita: che lo unisce con fluire di linfa al sellaio di Glogau, e l'accetta che poteva recidere finalmente questo ramo, quel titolo di «Herr Doktor», che, anteposto al nome, lo avrebbe staccato dal ceppo paterno, lui, si è ritenuto «nicht fahig», non capace, di prenderla in mano. C'è allora uno scivolamento verso la figura del fratello. In alcuni punti emerge chiaramente l'atteggiamento di emulazione e di insofferenza per la presenza dell'altro (16.9.30): «Ho appena pubblicato il volume di saggi Lessing, Kl.eist, Buchner, che mi sembra molto meglio del libro [di S. Zweig] Nietzsche, Kl.eist, Holderlin13 ». (23.9.34): «Mi sono fatto leggere il saggio su Dostojewski... 14 e ho appena finito di arrabbiarmi per il grazioso omaggio da Lei tributato a Stefan Zweig, che ora sembrerebbe addirittura l'arbitro al di sopra delle parti». Bisogna dire che un tale atteggiamento di insofferenza rabbiosa non si riscontra mai, nel carteggio, nei confronti di nessun'altra persona. Il legame inesplicabile e casuale dovuto al nome del padre, rimandando al puro rapporto simbolico privo di senso e di contenuto, non si lascia eludere e obbliga al confronto. Quando sarà messo in difficoltà dall'esilio, difficoltà che emergeranno anche direttamente con la recrudescenza dei sintomi nevrotici (depressione e inibizioni), 102

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