Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

Finnegan sulla spiaggia Ciò che io chiedo al lettore è di dedicare tutta la sua vita a leggere le mie opere. James Joyce Si può davvero esaminare Finnegans Wake, procedere alla sua exagmination1 - secondo l'iscrizione joyciana (497) poi assunta a titolo di un noto commentario collettaneo alla Work in progress? Quanto dire: disaggregare lo sciame, lo swarm, l'agmen di elementi costitutivi fino ad arrivare agli ultimi irriducibili (è in Lucrezio2, che potrebbe pure essere in certi riguardi un autore di Joyce: «partes I agmine condenso naturam corporis explent...»; e poche righe prima, in FW, ecco il riferimento allo sciame: «The seeker from the swayed, the beesabouties from the parent swarm»). La domanda, se non la risposta, risulta preliminare a ogni discorso su Finnegans Wake, da qualunque parte lo si prenda. Quello sciame linguistico, difatti, non si è costituito verticalmente a strati successivi. Non si può, capovolgendo la marcia, discendere al fondo originario o base, convertibile nell'inglese corrente secondo logica comune referenziale, sopra di cui sarebbero via via concresciute falde sempre più espressive e difficiliores, con effetto di opacizzazione (che è il modo di leggere, per esempio, di Edmund Wilson, per citare solo uno degli esegeti joyciani)3 • Non si danno strati, e una base, in uno sciame, conglo100

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==