Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

Vuoto di sapere e istinto di ricerca In inglese non esiste una parola che designi l'angoscia. La Standard Edition usa il termine anxiety e forse questo non è stato senza conseguenze per gli psicoanalisti europei e americani che sulla Standard si sono formati. Ansietà è qualcosa da calmare, una domanda che può avere risposta in una spiegazione. Einterpretazione è così spesso usata in funzione anti-anxiety per il nevrotico. Ma con lo psicotico questo palliativo non funziona. È allora interessante osservare come, tra i diversi scorci di storia della psicoanalisi che questo numero del «Piccolo Hans» raccoglie, Winnicott oscilli tra un' anxiety troppo debole per adattarsi a terribili sofferenze psicotiche, e un termine come agony, agonia, che sembra aprirsi su un fondo indistinto, su una sorta di dissoluzione elementare. La lacuna, tra ansietà e agonia, rileva la mancata collocazione nell'enciclopedia delle conoscenze psicoanalitiche, del concetto di angoscia. Ma l'oscillazione è già di Freud, che presenta a sua volta due versioni, entrambe soggette a revisioni e capovolgimenti, del significato dell'angoscia: una di tipo sessuologico, da attribuirsi al coitus interruptus o all'ingorgo di materie seminali, e una psicologica che suggerisce, a cavallo del fisi5

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