Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

della teoria freudiana dello sviluppo sessuale ha indotto certuni a richiamarsi, in modo equivoco ed estremamente dogmatico, a certi autoerotismi e sistemi di organizzazione della sessualità [...] e a servirsene per la terapia delle nevrosi. Per andare alla ricerca degli elementi costitutivi della teoria sessuale, in singoli casi si trascurava il compito specifico dell'analisi. [ ...] A livello tecnico non è necessario mettere scolasticamente in evidenza tutte le fasi, per così dire prescritte, dello sviluppo della libido e tanto meno impiegare come principio terapeutico della nevrosi tutti i particolari e il loro ordine di successione così come sono stati scoperti e stabiliti nella teoria. (Ferenczi e Rank, 1924, pp. 35-36, trad. it. dell'A.) Era evidente ormai che non si contrapponevano soltanto punti di vista, ma erano in ballo temperamenti, sensibilità ed interessi molto diversi. L'armonia che aveva regnato per dieci anni all'interno del Comitato stava seriamente incrinandosi, destando grande preoccupazione in Freud, disposto anche ad accettare l'inevitabile: «Lo so» - scrive Freud a Ferenczi il 20 marzo 1924, dopo aver dichiarato di non volerlo commuovere facendo leva sul suo stato per indurlo a fare dei passi per salvare il Comitato - «quel che è andato, quel che è perso, è perso. Sono sopravvissuto al Comitato che avrebbe dovuto succedermi; forse sopravviverò all'Associazione Internazionale. Spero solo che la psicoanalisi sopravviva a me. Ma tutto ciò renderebbe tetra la fine della vita di chiunque»16 • Il Comitato poi in realtà non si sciolse, perché le cose almeno parzialmente si accomodarono. Ferenczi e Rank rifiutarono qualsiasi confronto preliminare sulle due opere messe sotto accusa, non permettendo che diventassero argomento di discussione al pros173

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