Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

pirica, dove l'attenzione prevalente si dirige solo su un sintomo particolarmente vistoso, per esempio, sulla tosse, sintomo scelto come apparentemente essenziale per stabilire e designare un gruppo di malattie. L'osservazione più accurata, che tiene conto sia di altre manifestazioni che di tutto il decorso, insegna presto che in tale gruppo sono state riunite per caso le forme morbose più diverse e che n,ella stessa malattia la tosse può indifferentemente esserci e non esserci; infine, per tutto il decorso, la malattia, può presentarsi in un solo stadio ben determinato. In breve, la patologia fa un grande passo avanti quando, tenuto conto dell'intero decorso della malattia, stabilisce le forme morbose, per esempio le forme cliniche del catarro polmonare, della polmonite e infine della tisi. La psichiatria, invece, nei confronti della sua suddivisione, mantenuta esternamente, in malinconia, mania ecc., è, a quanto pare, ancora allo stadio, in cui la «tosse» si presenta come malattia particolare, anche se in realtà il singolo psichiatra non s'accontenta di tale diagnosi. Seguendo il suo sistema, però, la psichiatria mantiene ancora un simile punto di vista; pertanto esigiamo che la psichiatria abbandoni un livello così basso, anche dal di fuori, e faccia un passo avanti. Anziché forzare i casi osservati entro il quadro dei singoli stati psichici temporanei (cosa difficile per ogni psichiatra), dobbiamo costruire e designare vere e proprie forme morbose. A tale scopo è necessario soprattutto controllare, durante l'osservazione dei malati, tutto il decorso dell'affezione. Inoltre assolutamente mai bisogna farsi guidare da principi tassonomici a priori o differenziare le forme a seconda della presenza o dell'assenza di singoli sintomi; bisogna, invece, tener conto, nell'osservazione imparziale, di tutti i sintomi psichici e somatici in egual misura e interrogare ogni altro fattore, soprattutto l'eziologia. Solo così la psichiatria può raggiungere il suo scopo finale: la costruzione di forme morbose su base anatomo-patologica. Anche se più 150

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