luppato e abbia relativamente prosperato. Tanto più si scuserà il fatto che la psichiatria non si trovi ancora ovunque allo stesso livello della patologia somatica, soprattutto perché a rimanere arretrato è stato innanzitutto il livello formale. Proprio questo fattore è responsabile dell'errato giudizio a cui la psichiatria è esposta da parte di chi la conosce solo dall'esterno. L'oro dell'esperienza, acquisita con infaticabile zelo, solo in minima parte viene coniato in moneta corrente; a parecchie singole esperienze manca ancora la forma per essere generalmente accessibili e comprensibili. Il difetto si esprime particolarmente nel fatto, abbastanza noto a ogni psichiatra, che i nomi correnti delle malattie psichiche, come malinconia, mania, pazzia, confusione e demenza, sono affatto inadatti e insufficienti perché non designano vere e proprie malattie ma solo stati di cose temporanei. Trasferiti in medicina somatica, corrisponderebbero, per esempio, a una suddivisione delle malattie in mal di testa, mal di petto, mal di pancia, ecc. La malinconia, come il mal di testa, è un sintomo che può presentarsi nelle più svariate forme morbose, che ha importanza ora maggiore ora minore, che può comparire da solo o alternarsi al mal di petto o al mal di pancia (rispettivamente mania, paranoia) o trasformarsi in ciascuno di questi sintomi. Come l'unificazione forzata dei gruppi sintomatologici della patologia somatica, suddivisi a seconda dei diversi dolori, conduce necessariamente a una grossa confusione o almeno a un'enorme prolissità e a una pesantezza tali da rendere affatto impossibile in generale l'indicazione precisa deJla prognosi e del trattamento, così lo stesso inconveniente si avverte anche in psichiatria nell'usuale suddivisione dei disturbi psichici. Ad eccezione di una singola forma, la cosiddetta «paralisi progressiva dei pazzi», in psichiatria non possediamo forme morbose. Ogni singolo caso, dopo essere stato classificato a stento e spesso molto arbitrariamente in uno dei 146
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