Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

Il desiderio di Antigone La psicoanalisi come pensiero extra-morale 1. Eingresso all'etica Ci troviamo di fronte al problema di sapere che cosa permetta di formulare l'analisi per quanto riguarda l'origine della morale (J. Lacan) È ancora possibile, dopo la seconda Critica di Kant, dubitare che l'autonomia sia la proprietà strutturale prima, fondante, di ogni discorso orientato ai valori? L'autonomia della volontà che «vuole bene», oltre a implicare la necessità di un'etica rispetto a cui il Bene e il Male non sono preesistenti, corrisponde a una dichiarazione di trasparenza dei soggetti: in quanto non dipende da altro, la morale è certa di non derivare da un fondamento opaco, di non affondare le sue radici in una terra oscura, di non poggiare su una piattaforma perennemente instabile. Così all'autonomia e alla trasparenza si aggiunge subito una terza caratteristica: il diritto alla rigidità. Un diritto rivendicato non solo dall'etica universalista - «Esiste una sola morale come esiste una sola geometria» (Voltaire1) - ma anche da quella che potremmo chiamare post-etica, cioè dall'atteggiamento argomentativo e dialogico della ragione «infondata». Si intuirà in seguito come universalismo e relativismo non rappresentino affatto un'alternativa; il loro conflitto articola e custodisce un territorio «diurno» dove i concetti di «coscienza», «re11

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==