Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

Goethe e l'Oriente Nell'età classico-romantica - secondo una definizione di Fritz Strich, che rende giustizia all'unitarietà della stagione culturale tedesca fra Settecento e Ottocento, - la cultura del mondo antico non ha una esclusiva funzione di modello ideale. Non si cerca soltanto di toccare, nell'ambito dell'espressione letteraria, i vertici di equilibrio e di misura che, secondo le idee estetiche del classicismo, avevano raggiunto i grandi scrittori greci e latini. L'Ellade diviene anche l'alternativa utopica alla miseria del presente, che in Germania era segnato dalla divisione politica e dall'angustia degli orizzonti della vita sociale. In una celebre poesia del 1788, Die Gotter Griechenlands (Gli dei della Grecia), Schiller immagina che l'infelicità della sua epoca sia dovuta alla fuga da questa terra di quelle divinità che un tempo frequentavano gli uomini sulle sponde dell'Egeo. Questa idea è così radicata, nella coscienza della élite intellettuale che Novalis nel V0 Hymne an die Nacht (Inno alla notte) afferma, contro la tesi di Schiller, che la presunta perenne festa della vita viene turbata e annullata dalla presenza della morte. Ma dopo Novalis il mito della primavera ellenica, oltre le frustrazioni del contingente, vive ancora, estremo bagliore di 93

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