Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

Senza cultura ellenica non siamo, credo. No? (Fi/elleno)4° È appena un ricordo per i Posidoniati: Quella festa finiva sempre nella tristezza. Perché si ricordavano che anch'essi erano Greci - Greci d'Italia un tempo - e come adesso erano decaduti, com'erano cambiati, ridotti a vivere e parlare come barbari e sradicati - ahimè - dall'ellenismo. (Posidoniati) Per i Greci non è un privilegio nazionalistico ma una conquista «morale»: Dal funerale ritornò stravolta la sorella d'Antioco, re della Commagene, vissuto con mitezza e temperanza, letteratissimo. E volle un epitafio. Callistrato, un sofista d'Efeso (abitò spesso in quello staterello, e fu più volte e con favore accolto in Commagene dalla casa reale) lo scrisse, su ragguagli di cortigiani siri, e alla vecchia sovrana lo mandò: «Commageni, rendete degno onore alla gloria d'Antioco, il re benefattore. Previdente nocchiero del paese, fu giusto, e saggio, e di nobile cuore. Fu greco - e questo è il merito più augusto: l'umanita non offre più alta qualità: solo gli dei posseggono quanto più oltre sta». (Epitafio d'Antioco re della Commagene)41 Del resto, lo vedremo tra poco, non c'è più la nazione, «la patria», ci sono «le patrie». Perciò il greco, la Grecia, diventa un oggetto in fuga, che in definitiva è recuperabile 86

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