Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

«la nostra Ellade occidentale», poi, risalendo la penisola, si giunge all'incontro traumatico con Roma. Si puo naturalmente arrivare fino a Marsiglia (colonia ionica). Più oltre è il vuoto. In effetti l'unica volta che si varcano questi limiti, l'unica volta che compare in Kavafis quello che noi chiamiamo «il nuovo mondo», è per produrre una metafora della separazione (dichiarata fra l'altro anche dal livello iconico): Molto s'addolorarono nella separazione. Non la vollero mai. Le circostanze, furono. Uno di loro, un giorno, fu costretto ad andare via, per necessità - Nuova York, Canadà. (Prima che li mutasse il tempo)28 r..:ora del narratore è ovviamente implicito in questa cartografia, che come si vede è una cartografia storica. Il precedente immediato è dato dalla spedizione di Alessandro: E dalla spedizione panellenica, fulgida, vittoriosa, mirabile, celebrata, gloriosa, come nessuna s'ebbe gloria mai, da quella incomparabile spedizione, sortimmo, novello mondo greco, e grande, noi. Noi, genti d'Alessandria, d'Antiochia, di Seleucia, con tutti i Greci innumeri dell'Egitto, e di Siria, e di Media, e di Persia, e gli altri, gli altri. Con gli estesi domini, e il vario gioco d'adeguamenti accorti. E la nostra Comune Lingua Greca fino alla Battriana noi la recammo, all'India. (Nel 200 a.C. )29 Sullo sfondo la premessa storica e ideologica di quella spedizione, le guerre persiane: 81

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