Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

Il discorso poetico è un tappeto intessuto di molteplici trame, che si distinguono soltanto per la tinta della realizzazione, per la partitura dei comandi, sempre mutevole, trasmessi dalla rete segnaletica dei mezzi. E un resistentissimo tappeto liquido, nel quale le correnti del Gange, come tema tessile, e i campioni prelevati dal Nilo e dall'Eufrate, non si mescolano, ma conservano ciascuno la propria tinta, fissati in arabeschi, fregi, motivi, tutto fuorché un disegno: un disegno sarebbe già una parafrasi. Il valore del motivo ornamentale consiste proprio nel fatto che questo pezzo di natura recitato serba le tracce della propria origine: del regno animale o vegetale, egiziano, scita o delle steppe di qualunque specie sia... [c.n. ]6 1 I segni ornamentali, le tinte e gli arabeschi non si confondono nel testo poetico ma su questo tappeto cangiante, liquido e resistentissimo recitano la storia della loro origine. Il loro valore è alto poiché saldano in uno l'inquieto va e vieni che fin qui abbiamo registrato, del senso, e degli elementi - «gli impeti e le ampiezze dell'oscillazione» - e lo saldano a farne, come la pietra della meteorologia, un pezzo di natura, immobile, fisso e irraggiungibile. Così siamo passati ancora una volta dall'altra parte: Noi descriviamo appunto l'indescrivibile, ossia il testo della natura, sospeso nell'immobilità... ma abbiamo disimparato a descrivere... gli impeti, le intenzioni e le ampiezze dell'oscillazione 6 2_ Fra immobilità e ampiezza dell'oscillazione abbiamo imparato a conoscere il passaggio a quell'«io scrivo» che per noi è il nucleo della poesia lirica nella modernità, a partire dalla Dickinson e da Pessoa. Il poeta, come lo seri57

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