Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

Correzioni leopardiane 1. "La sera del dì di festa" Cose non peregrine su La sera del dì di festa sono state scritte in questi anni da Emilio Peruzzi, che all'idillio ha dedicato un intero volumetto1 , da Contini in un articolo che fa lieta accoglienza al lavoro del Peruzzi2 , e da Marco Santagata in un saggio dove soprattutto si propone di verificare l'ipotesi che ne La sera «vengano ad interferire due distinti principi d'organizzazione testuale: quello "aperto" proprio della poetica idillica, ancora egemone ma non più totalitaria, e quello improntato alle forme "chiuse" tipiche della canzone»3 • Io adesso mi limito a considerare alcune correzioni che mi sembrano particolarmente atte ad illuminare la ricerca espressiva di Leopardi, e quindi il poetare in lingua italiana. 1. Comincio col titolo. Che fino all'edizione napoletana dei Canti del 1835 era stato La sera del giorno festivo, più felice per il Flora che trova «sgraziato» il concorso del dì di4 • Non sfugge al Peruzzi che dì di festa è sintagma comune in Leopardi, e scrive: «Forse il motivo della correzione 215

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==