Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

Introduzione al Fauno-.': Se Hérodiade è il poema che sottende - in teoria e in fatto - tutta la vita di Mallarmé, diciamo dagli anni '6466 (Scène e Ouverture ancienne) agli anni '86-98 (ripresa del poema giovanile, ora posto sotto il titolo Les Noces d:Hérodiade, di cui restano i grandi frammenti interrotti dalla morte per soffocazione, in terrificante analogia col tema, lì stesso trattato, della decollazione del Precursore), il Fauno è il poema dei dieci anni centrali - '65-76 -, anni che vedono la nascita, oltre che della Scène e dell'Ouverture, di alcuni fra i massimi testi mallarméani, quali Igitur, Toast funèbre e la prima versione di Prose pour des Esseintes (da collocare senz'altro, come datazione, fra i due estremi rappresentati rispettivamente dalla redazione del Toast funèbre, 1872-1873, e dalla seconda versione canonica del Fauno, l'Improvisation, anno 18751). Il primo è il poema della poesia che riflette se stessa come oggetto e, perciò, della poesia come assoluto, di cui effettua la verifica in un fuori-di-sé che vuole incluso in se stessa (lo sguardo, «revulsé àu néant», di Giovanni Battista); il secondo è il poema della poesia che riflette se stessa come creatività e divenire (il simbolo del fauno è contingente e addirittura occasionale), e cioè il poema 163

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