Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

come nel concilio degli dei, la "realtà" sessuale è processata e sottoposta a revisione. Così il diluvio si presta a raffigurare il principiare della vita umana secondo una duplice, differente modalità: la generazione, che è poi una rigenerazione, e la riparazione. Di questi due modi si tratta di decidere quale sia la favola e quale la storia e su quale dei due si orientò Giove a esserci padre: «Finalmente determine se lui è quel patriarca Noè che, imbreaco per l'amor di vino, mostrava il principio organico della generazione a' figli, per fargli intendere insieme insieme dove consistea il principio ristorativo di quella generazione assorbita e abissata da l'onde del gran cataclismo, quando doi uomini maschii ritrogradando gittaro gli panni sopra il discuoperto seno del padre»: e questo è insieme insieme il padre dello psicotico, per il quale il "principio", l'organo della generazione è scoperto e scoperta la matrice omosessuale del cataclisma della generazione. L'interrogativo di Bruno è se il Padre, Giove, si identifica con questa figura di Noè, oppure con Deucalione: «o pur è quel tessalo Deucalione, a cui, insieme con Pirra sua consorte, fu mostrato ne le pietre il principio della umana riparazione; la onde da doi uomini, un maschio e una femina, retrogradando le gittavano a dietrovia al discuoperto seno della terra madre?»30 • Qui non si parla di generazione, ma di riparazione, il principio è inorganico e il movimento retrogrado mostra a un maschio e una femmina, al posto di due maschi, come districarsi dalla dipendenza - discendenza dall'organo della penetrazione (e intanto ripagare il tradimento originario della madre). La riparazione (delle teorie sessuali infantili), forte del suo rifugiarsi in un grembo animale (il grande cetaceo), prende il posto di una generazione troppo umana. Una riprova non sospetta appartenente a un caso non mio, che seguo soltanto in controllo, mi viene dal sogno di un giovane fobico che proprio per essere "un fobico" è privato di quello spazio per pensare, per fantasticare che è il 30

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