Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

distretto minerario e con la descrizione minuziosa delle cellette anguste, l'alveare, in cui si svolgeva il lavoro, si impresse nella mente del pittore in modo talmente forte da fargli assumere a criterio della serietà della sua scelta la formula pietistica della foi du charbonnier. Questo primo impiego di sostanze oleose e l'esempio del modo in cui in ospedale un medico applica le pomate ai suoi pazienti, indicano il criterio, la "ragione spermatica", della lavorazione cui Vincent sottopone la -fluttuante materia in cui, come «ciascun di noi» secondo Giordano Bruno, è venuto a trovarsi. Dalla lettera 208, relativa a un ricovero ospedaliero di Vincent che aveva contratto uno "scolo", leggiamo l'idea di una pittura che come trascrivendo musica da scrittura, pittura da mu�ica, cuce rappresentazione e realtà, arrivando a interessare, a modificare i corpi stessi dei modelli viventi. Il pittore che plasma la sua attività su quella di un medico e di un infermiere richiama allo psicoanalista l'osservazione di processi che sulla base di fatti della rappresentazione, l'arte dei sogni, per esempio, influiscono sullo stato della pelle e degli organi interni allo stesso modo che nel rinascimento, Bruno per esempio intendeva l'astrologia come influsso sugli astri, sui globi celesti, come cura e restauro dei cieli, affinché la vita umana non ne fosse negativamente determinata. 22 «Per la prima volta da diversi giorni sto seduto e sento, mentre scrivo, rivivere qualcosa in me. Se soltanto stessi di nuovo bene! Se solo potessi lavorare qua, quanto mi piacerebbe eseguire uno schizzo delle corsie. Ora sto in un'altra corsia, senza tende attorno ai letti od alle brande e ci sono degli strani effetti di luce, particolarmente di sera o di notte. Il dottore è precisamente come lo vorrei: assomiglia a certe teste di Rembrandt, con una magnifica fronte ed un'espressione estremamente simpatica. Spero di avere imparato questo

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