Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

non presupponesse e insieme fondasse la controparte «negativa» delle gerarchie sociali e della schiavitù. Ma è chiaro che l'ammissione di questo sgradevole collegamento indebolirebbe la ripresa normativa dell'antichità in chiave anti-moderna. In questi orizzonti cosmetici i costi delle teorie tendono sempre a scomparire di fronte ai benefici e i testi filosofici antichi possono essere tranquillamente disarticolati, per potervisi quietamente adagiare. Si può così arrivare al paradosso di affermare, senza argomentazioni, che la filosofia di Hume presupporrebbe, come quella di Aristotele, fedeltà a un tipo particolare di struttura sociale, ma con la differenza che quella di Hume sarebbe di «tipo altamente ideologico»10 . Alla condanna di Hume può così corrispondere la salvazione di Aristotele. Il modello etico-politico di Mac Intyre sembrerebbe ripercorrere ancora una volta una strada percorsa dalla tradizione repubblicana europea tra '600 e '700, nella ripresa di un'antichità politica normativa. Ma Mac Intyre rifiuta questa tradizione, per la passione egualitaria, che l'aveva permeata11 . Non a caso il tema dell'eguaglianza è assente dal suo libro. «L'idea che il pensiero politico e le istituzioni sociali si astengono dallo stabilire una tipologia gerarchica degli esseri umani appare, agli straussiani, come il grande errore dell'età moderna»12 • Questa osservazione di Rorty si può applicare altrettanto bene al libro di Mac Intyre. Questi ravvisa una analogia tra il presente e il momento della fine dell'Impero romano, quando l'importante è costruire «forme locali di comunità», entro le quali la libertà e la vita intellettuale e morale possano essere salvaguardate e possano attraversare indenni le nuove età buie incombenti: non aspettiamo Godot - egli afferma - ma un altro, anche se molto diverso, S. Benedetto13. La morale della favola è chiara: basta con l'universalità, ·rantpis per quegli irrecuperabili che resteranno fuori da queste «forme locali di comunità». È il paesaggio 187

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