Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

della pluralità delle scelte etiche. Anche nel caso di Mac Intyre, come in quelli di Rorty e altri, la crisi della filosofia analitica fa guardare alla storia e al passato. L'etica moderna, nelle sue varie versioni fallimentari, appare contrassegnata dall'abbandono dell'etica antica della virtù, che aveva trovato la sua espressione più compiuta nei testi aristotelici. È questa, invece, che deve essere rivendicata contro la modernità, in una vera e propria operazione di restauro. L'etica della virtù si fonderebbe, secondo Mac Intyre, su un concetto funzionale e teleologico di uomo: l'uomo ha una natura essenziale e, quindi, uno scopo e una funzione essenziali, sicché il concetto di uomo coincide con quello di uomo buono. Ciò stabilirebbe una netta differenza rispetto alle moderne concezioni individualistiche di uomo. Lo stesso Nietzsche avrebbe errato nel proiettare nell'epoca della Grecia arcaica il suo individualismo da secolo XIX: in realtà in quell'epoca l'io diventava ciò che era soltanto attraverso la sua funzione, era una costruzione sociale, non individuale. L'etica antica, in particolare aristotelica, sarebbe allora la dimostrazione del carattere «socialmente locale e particolare di ogni moralità», sempre radicata in una tradizione. Pertanto l'aspirazione moderna a un'universalità etica liberata da ogni particolarità sarebbe soltanto un'illusione6 • In che senso queste tesi di Mac lntyre poggiano su un restauro cosmetico di testi aristotelici? In via preliminare occorre osservare che l'etica stoica, la quale insiste sull'universalità della nozione «uomo» a prescindere dai ruoli sociali (schiavo o imperatore), è un controesempio rispetto alla generalizzazione - per questo aspetto infondata - di Mac Intyre, la quale contrappone etica antica e etica moderna come etiche, rispettivamente, comunitaria e individualistica (e insieme universalistica)7. Ma soprattutto la cosmesi poggia su un nascondimento. Ciò che è occultato è che l'identificazione di uomo con uomo buono riceve il suo senso pieno soltanto all'interno di una società 185

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