Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

re col tempo acquistano di equilibrio, di trasparenza, di tono. Questa visione presuppone un rapporto molto sereno con la materia con cui si dipinge; non la si vede solamente come il mezzo con cui si realizza un'immagine nata, probabilmente, altrove. Si presuppone che l'immagine si costituisca con quella materia; e l'artista saprà scegliere bene i materiali in maniera che questi si assestino verso un risultato sempre migliore, naturalmente in un arco di tempo legato alla possibilità di verifica personale ed in situazioni ambientali previste come ottimali. Quali sono alcuni di questi fenomeni? Il colore ad olio diviene più trasparente e lascia trasparire l'imprimitura che darà maggior tono o maggior luminosità alla pittura, inoltre ingiallisce o imbrunisce e rende i vari colori più uniti; a questo si può aggiungere l'effetto di ulteriore ingiallimento ed uniformità della vernice che inscurisce; anche le crettature che si formano nel colore sia quando si asciuga che coi movimenti a cui è sottoposta la tavola o la tela possono dare ulteriore fascino al dipinto, evidenziarne gli impasti, la matericità. Poi c'è un altro aspetto della visione del tempo in rapporto alla pittura, di tipo romantico, quello da cui deriva la visione della patina di Brandi; cioè il gusto di vedere l'opera d'arte coi segni del tempo che vi è passato sopra. Ricordo chiaramente il disagio di aver visto ad una mostra di De Chirico un dipinto che doveva risalire agli anni '20 il cui colore era privo di crettature, una sorta di fastidio perché qualcosa non corrispondeva al canone che ci si costruisce delle qualità di un'opera ben conservata, ma cl.le è stata dipinta da sessant'anni. Oppure un altro esempio banalissimo. Nel Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto esiste un piccolo gruppo marmoreo trecentesco con l'Incoronazione della Madonna, incompiuto; quindi è un marmo che non è mai stato trattato, la cui superficie non ha m�i avuto né una poli136

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