Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

Naturali esperienze in forma narrata (Sui "Saggi" di Lorenzo Magalotti) L'etica del sensitivo Parliamo del piacere di rileggere. I dettagli che, questa volta, abbiamo cercato per primi nei Saggi di naturali esperienze, pubblicati da Lorenzo Magalotti nel 1667, sono della specie che si può trattare come materiale significante per una biografia, per un profilo dell'autore che ricambi amabilmente una certa familiarità con la sua scrittura: «biografemi», direbbe Barthes. ·Prendiamone uno come esempio. Gli accademici del Cimento ·avevano tentato più volte un'esperienza da loro ideata «per conoscere se all'ambra ed all'altre sustanze elettriche si richiegga il mezzo dell'aria perché attraggano»; ma il procedimento era complicato la sua parte, e l'esperienza riuscì sempre «poco felicemente». Si doveva maneggiare «un gran vaso di grosso vetro» munito di un lunghissimo cannello e, alla bocca su un lato, di una «gran vescica», la quale, una volta che lo sperimentatore avesse introdotto la mano nel vaso, andava strettamente legata «alquanto sopra la snodatura del polso». (Un nitido disegno di tutto l'apparecchio è riprodotto in una delle tavole che corredano il libro fin dalla prima edizione, curata dallo stesso Magalotti). Si faceva il vuoto col solito mezzo dell'«argentovivo», che doveva scorrere dal vaso attraverso il cannello in una catinella, anch'essa mezza piena di quell'elemento. Equesta operazione andava eseguita in due tempi: prima si 11

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