Il piccolo Hans - anno XV - n. 59 - autunno 1988

12 Sulla novella di Tieck come «mixtum compositum» tra i generi dell'idillio, della fiaba e della tragedia, cfr. K. Hasselbach, Ludwig Tiecks Der blonde Eckbert. Ansichten zu seiner historischen Bewertung, «Neophilologus» 71, 1987, pp. 90-101 13 Cfr. E. Bloch, Geist der Utopie (1918), Bd. 16 della Gesamtausgabe cit., p. 371. Cfr G. Berto, La macchia cieca: l'identità in Bloch e Lévinas, in Rovatti P.A., Intorno a Lévinas, Milano, Unicopli, 1987, pp. 123-133. 14 Per una lettura sulla base di questa categoria di Reik, cfr. V.L. Rippere, Tieck's «Der blande Eckbert», a Psychological Reading, «PMLA», 1970, pp. 473-486. Sul fenomeno «catacustico» in connessione con Reik, e il suo significativo legame col «dispositivo autobiografico», cfr. P. Lacoue-Labarthe, La melodia ossessiva, Milano, Feltrinelli, 1980, p. 23. 15 E. Bloch, Bilder des Déjà vu cit., p. 239. Cfr. inoltre L. Zagari, Mitologia del segno vivente, Bologna, Il Mulino, 1985, pp. 63-69. 16 W. Benjamin, Lettere 1913-1940, cit., p. 400 (a T.W. Adorno, 7 maggio 1940: "[...] la prima cosa che farò sarà di tornare al locus classicus della teoria dell'oblio che, come Lei ben sa, per me è costituito dal 'biondo Eckbert' [di Tieck]»). Cfr. in tal senso un appunto del PassagenWerk: «estendere la teoria del sapere non ancora conscio insieme con la teoria dell'oblio (appunti sul biondo Eckbert) e applicarla ai collettivi nelle varie epoche» (W. Benjamin, Parigi capitale del XIX secolo, Torino, Einaudi, 1986, p. 1059). È probabile che l'arcipelago del lascito Benjamin ci tenga in serbo preziose sorprese su questi «appunti». 17 W. Benjamin., Franz Kafka. Per il decimo anniversario della sua morte in Angelus Novus, Torino, Einaudi, 1962, p. 266. 18 lvi, p. 280. 19 W. Benjamin, Johann Jakob Bachofen, in Gesammelte Schriften, Frankfurt am M., Suhrkamp, 1977, Bd. II, 1, pp. 221-222. 20 lvi, p. 222 21 Cfr. W. Benjamin, Franz Kafka, cit., pp. 282-283. 22 I numerosi riferimenti al Biondo Ecberto nei materiali preparatori del Kafka ricadono molto spesso sotto la designazione di paragrafo «bucklicht Mannlein»: cfr. W. Benjamin, Gesammelte Schriften cit., Bd. Il, 3, pp. 1208, 1210, 1213, 1214, 1238. Cfr. N. Arendt, Walter Benjamin: l'omino gobbo e il pescatore di perle, in Il futuro alle spalle, tr. Il Mulino, Bologna, 1981, pp. 110 sgg. (cfr., in particolare, a p. 112, la splendida immagine del «canto alternato a tre voci», «merito, goffaggine e malasorte», che ha scandito la vita e la fama postuma di Benjamin). Vedi anche: L. Rampello, Walter Benjamin. La traccia e l'oblio, in AA.W., Studi in onore di Luciano Anceschi, Modena, Mucchi, 1982, p. 292. 23 W. Benjamin, Neapel, in Schriften. Frankfurt am M., Suhrkamp, 1955, Bd. Il, p. 79. 24 W. Benjamin, materiale preparatorio a Franz Kafka, in Gesammelte Schriften, cit., Bd. II! 3, pp 1_ 214-1215. 25W. Benjamin, Infanzia berlinese, Torino, Einaudi, 1973, p. 37; cfr. H. Stern., Umkehrung des déjà vu. Zu einem Text der «Berliner Kindheit», «Text Kritik» 31/32, 19792 , pp. 91-93. In questa «invisibile straniera», memore dell'étrangère di Proust, non ci è difficile riconoscere il limite, ma anche la «storia naturale» della narrazione: la morte. Il brano da 103

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