Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

-· L'ethymologia è una figura che consiste nell'immaginare caratteri, situazioni, avvenimenti, giocando sulla forma delle parole. Si tratta di una specie di motivazione rovesciata. In generale lo serittore dà ai suoi personaggi nomi conformi al loro carattere [...]; qui si inverte il procedimento ed è il nome a creare il carattere e la situazione [...] (p. 405). Ora, tanto il contenuto dei libri di Roche appare semplice e monocorde, tanto la raffinatezza formale risalta grazie ad una serie di sottili accorgimenti, ciò che fa sì, come è stato sottolineato dalla maggior parte dei critici, che è impossibile padroneggiarli interamente. Perciò gli scritti su Roche si accontentano generalmente di scandagliare qua e là, mettendo in rilievo alcuni anelli delle catene nascoste, ma sacrificando nel contempo la linearità dello scritto, come se il postulato della coesione del testo a livello delle micro-unità (la pagina per esempio) fosse, nel migliore dei casi, un'ipotesi inutile. Sarei qui disposto a scommettere il contrario e a tentare di dimostrare non che una lettura integrale ed esaustiva sia possibile, ma, più modestamente, che una lettura «di seguito», lungi dal generare un'incomprensione delle soluzioni di continuità di cui è fatto il testo di Roche, possa perfettamente render conto di certe leggi d'insieme, pur mettendo in risalto l'aspetto di polisemia. In questa prospettiva, la scelta di una tavola di Macabré è logica. Varie ragioni, infatti, intervengono per sostenere una lettura non spezzettata ma globale del testo. Da un lato, questa raccolta abbandona le velleità romanzesche ancora presenti nelle precedenti opere dell'autore e si presenta come una serie di tavole che hanno la pagina come unità di base della ricerca grafica e scritturale. Sul tema immutabile della morte, Macabré elabora un complesso di esercizi di stile di forma analoga (due brevi frammenti di scrittura fanno da cornice ad una illustra188

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