Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

Ma è evidente che tutto tende alla vera rivoluzione del sistema freudiano delle nevrosi, o dovremmo dire della psicopatologia, che è compiuta in Inibizione, sintomo e angoscia, quando, col rovesciamento della posizione fino ad allora tenuta, si definisce l'ansia come l'elemento originario di ogni nevrosi, e la clinica della nevrosi è finalmente definita come un modo di evitare il riemergere dell'esperienza, l'ansia della nascita, secondo lo schema generale: Ansia della nascita - meccanismi di difesa - sintomi Questo racchiude le nevrosi in una unica, grande teoria, e toglie loro il senso contingente, parcellare, di malattia, o di evento occasionale, per render loro, colla loro derivazione da un angoscioso destino umano (nascita, separazione, morte), il significato generale di tragedia umana; di iter tragico di ogni uomo. La nevrosi è in questo modo tolta dalla psicopatologia e immessa nel destino generale dell'uomo; per questo, allo scopo di spiegarla, servono così bene i miti. Ma ciò non risolve il problema, diciamo così, della tavola di Mendelejeff: il grande sforzo verso una simmetria onnicomprensiva, verso appunto l'ideale tavola di Mendelejeff della psicopatologia, o delle manifestazioni della mente umana, ove una legge interna, non importa se ancora da scoprire, muova il tutto all'unisono in modo coordinato e simultaneo, si vede bene in questa Sintesi delle nevrosi di traslazione, in cui le cose sono dette chiaramente e forse imprudentemente, perché appunto lontana era l'idea della pubblicazione. Il tentativo è di accordare il criterio nosologico in una unica schematizzazione del funzionamento della psiche e delle difese, ed in una grande spiegazione generale metapsicologica. Quello che ci interessa di più, a questo punto, al di là della valutazione sul funzionamento dei vari me_ ccani163

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