Il piccolo Hans - anno XV - n. 58 - estate 1988

Carlo Emilio Gadda tentato dal sublime Un vero insulto alla grandezza è poi la trivialità del lessico. Pseudo Longino. Il Sublime l . Il sublime naturale «La vera sublimità non dev'essere cercata se non nell'animo di colui che giudica, e non nell'oggetto naturale, il cui giudizio dà luogo a quello stato d'animo. Chi vorrebbe chiamar sublimi masse montuose informi, poste l'una sull'altra in un selvaggio disordine, con le loro piramidi di ghiaccio, oppure il mare cupo e tempestoso, e altre cose di questo genere?» Così scrive Kant nel capitolo dedicato alla «Analitica del sublime» della Critica del giudizio. E lo studioso americano Glenn W. Most, dal cui intervento al convegno su «Il sublime: creazione e catastrofe della poesia» traggo la citazione kantiana, risponde all'interrogativo in modo perentorio: «Chi vorrebbe chiamare sublimi tali cose? Praticamente tutta la tradizione prima di Kant;> 1 • Avrebbe forse potuto aggiungere, sia pure entro certi limiti, lo stesso Kant giovane delle Beobachtungen uber das Gefuhl des Schonen und Erhabenen (Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime) (1764), con la sua impostazione «antropologica» che sposta la reazione di fronte al «sublime naturale» dal terreno «psicofisico» di Edmund Burke a quello «etico-pragmatico», ma muove, comunque, da un referente esterno, la «natura», appunto; e il Gefuhl, il sentimento, che di fronte ad essa, nelle sue manifestazio116

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