Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

La psicoanalisi e le 7?1acchie Come le macchie nel canto secondo del Paradiso di Dante non sono il risultato di una maggiore o minor densità delle parti lunari, così l'apparizione delle macchie in psicoanalisi non è connotata dalla qualità. Che cosa è una macchia? Da questo interrogativo che nasce dal!'analisi dei sogni e dallo studio di casi di nevrosi traumatica e di un tipo particolare di nevrosi che Pinzi chiama «nevrosi di guerra in tempo di pace», siamo introdotti in ciò che collega al mondo della natura il soggetto: «come è una macchia a sancire negli ultimi nati di una specie animale la discendenza dal capostipite, la lotta tra fratelli indica la pertinenza della macchia alla figura del padre primordiale.» Macchie collegano l'inconscio dell'uomo al sistema complicato della reversione, per cui strisce e colori compaiono in un colombo esattamente come nel primo esemplare della specie. Se la perversione utilizza la qualità degli ornamenti e la psicosi ne fa delle insegne, la « nevrosi di guerra in tempo di pace», illustrandoci invece il perché di forme e colori offre alla psicoanalisi una direzione della cura. Forme, colori, luce, guerra, ci mostrano l'affinità di un trombo con un rombo, suono di un ordigno creato dall'uomo e pesce guizzante del mare. L'attenzione al linguaggio non rimane alla superficie di assonanze o nel campo del soggetto umano proprio della dialettica del significante.. 5

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