Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

È abbastanza chiaro a questo punto che la natura darwiniana, spogliata del piano preordinato e provvidenziale della tradizione, non è affatto priva di un ordine e di leggi precise. Quel che si è visto a proposito del multiforme mondo dei fiori consente di dire che mentre vi è spazio in esso per il «caso», per la flessibilità dei ruoli e delle mansioni, per un sostanziale opportunismo nell'uso dei mezzi disponibili, tutto ciò avviene nell'ambito di sotterranee ma decisive regole d'ordine. La manifestazione più evidente del nuovo ordine darwiniano della natura è la lotta per la vita, con le sue norme impellenti che spingono alla conquista del cibo, all'accoppiamento, alla sopravvivenza o alla morte dell'individuo e della specie. È questa l'immagine darwiniana della natura che più facilmente è stata ricondotta - o addebitata - alla società del suo tempo, alla tentazione da parte di Darwin di proiettare sulla natura i modi e le leggi della società vittoriana. Vi è tuttavia un altro aspetto del nuovo ordine darwiniano della natura che si presta meno a giudizi o a condanne sommarie. È il ruolo assegnato all'uso parsimonioso delle risorse e all'efficienza nell'adeguamento dei mezzi rispetto ai fini. È facile ricondurre anche questo genere di spiegazioni al clima dell'economia industriale in cui Darwin si muoveva. Ed è facile rilevare che Darwin era ancora abbastanza sensibile alle immagini romantiche ed eroiche della natura da assegnare un ruolo più importante e costruttivo alla lotta che non al modesto (e meschino?) risparmio delle risorse. Coerentemente, nella lunga durata, egli spiegò la svolta straordinaria prodottasi nella storia dell'evoluzione con la separazione dei sessi come una risposta alle leggi della lotta per la vita. Eppure, non esitò a porre almeno i primi passi di questa sorprendente innovazione della natura sotto il segno meno eroico del risparmio delle energie. La cosa stupirà soltanto chi ignora che Darwin inventò, se non il nome, certo il nocciolo teorico dell'ecologia. 234 Giuliano Pancaldi

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