Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

vengo ad antecipare il mio ottimo stato di salute e cosi spero un altretanto da voi della cognata e la nonna e la zia e lo zio vecchio... Le «lagrime alli occhi» non sono in contraddizione con l'«ottimo stato di salute», che fa parte del modello letterario e non dice nulla, ed è obliterato appunto dalle lagrime, le quali sono tutte per i genitori e le persone che compaiono in un elenco improvviso e involontariamente ilare come un gesto consolatorio. Un profugo, prima di accennare secondo schema alla salute sua, della moglie e della famiglia, menziona i manzi e le stalle, tutto un mondo in cui si ritrova, sbattuto dalla fortuna; sono sempre qui, dice, e intende dire per ora, perché è sempre in potere della guerra, minacciato dal fronte che può aprirsi, spostarsi, e non c'è scampo; intanto questa è vera salute: Cara Molia sono darti noto che mi trovo coi manzi sempre e semo per le stalle chosi io stagho bene di salute. Stesso discorso per le formule di chiusura e i saluti. Il prigioniero non si accontenta di ricalcare la «clausola finale prescritta», perché lui deve dirlo che conclude e si firma, e così pasticcia la clausola e, proprio nella contraffazione, esprime l'affetto per la persona amata: è come se nel mostrarle che la lettera è giusta, finisce come si deve, i saluti e la firma, volesse dirle che dunque c'è tutto (tutto quello che non ha saputo scrivere): Altro no mi lugugna di lasiarte tanti saluti e fame sapere tante belle cose e mandarne la pace ... Altro no mi lugna disalutare mi firmo per sen pre tu marito Adio. In più, al posto dell'altra clausola «resto in attesa», c'è 45

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