Il piccolo Hans - anno XIV - n. 56 - inverno 1987

con la moglie, per un periodo di vacanze nei pressi di Karlsbad, fanno ritenere che la minaccia di guerra non fosse al centro delle sue preoccupazioni. Ciò che risulta certo - a giudicare almeno da quanto scrisse ad Abraham tre giorni prima dell'inizio del conflitto, il 26 luglio («Forse per la prima volta da trentanni mi sento veramente austriaco e mi sento disposto a dare una nuova possibilità a questo impero non molto fiducioso di sè. Lo stato d'animo è eccellente ovunque»)12 è la sua adesione alla politica di Francesco Giuseppe e del suo ministro degli Esteri, il conte Berchtold, nei confronti della Serbia. Il che non toglie che tre giorni dopo - il giorno stesso dell'inizio dell'offensiva austriaca - precisasse, scrivendo ancora a Abraham: «la quantità di notizie contraddittorie, la veemenza con cui si alternano speranza e terrore turba l'equilibrio psichico di ognuno di noi»13 • Nelle settimane successive, in ogni caso, Freud si mostra certo della vittoria, e convinto che l'Inghilterra «sta dalla parte del torto»14 • Jones riferisce che annunziando a Eìtingon un suo prossimo viaggio a Amburgo, a metà settembre, per una visita alla figlia Sophie, Freud «espresse la speranza di poter partecipare in suolo germanico al giubilo per la caduta di Parigi»15 . Una speranza - si può supporre- legata anche al fatto che il suo figliolo maggiore, Martin, si era già arruolato come volontario - e a lui, ben presto, si sarebbe aggiunto anche il secondogenito Oliver, mentre il minore, Ernst, sarebbe stato di lì a poco mobilitato. Jones, nel commentare questi atteggiamenti di Freud, li trova «sorprendenti»: 108 La reazione immediata di Freud alla dichiarazione di guerra fu sorprendente. Si sarebbe supposto che un pacifico sapiente di 58 anni dovesse salutarla semplicemente con orrore, come fecero molti, mentre la sua prima reazione fu quasi di

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