Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

dettagli dei giochi incestuosi. Piuttosto l'ampiezza delle concomitanze che hanno in comune altre strutture dell'inconscio del singolo e della massa mi costringe a limitarmi a questi esempi e a rimandare a più tardi l'analisi degli altri là dove tempo e spazio consentano un lavoro dettagliato. Nel gioco «La volpe va nella tana» vengono messe in azione anche altre pulsioni infantili erotiche senza la menzione delle quali la nostra analisi rimarebbe incompleta. In questo gioco trovano considerazione anche le componenti sadomasochistiche della sessualità che nel bambino sono molto forti. L'inseguire, il picchiare non vi sono stati inseriti solo casualmente ma ne costituiscono una delle fonti di piacere, come si è potuto vedere in pazienti rimasti perversi, e come si è trovata conferma nelle analisi di numerosi casi clinici. Nel gioco viene sfruttata la componente masochistica per assorbire e paralizzare le sensazioni di stanchezza, di dolore e di paura che qui sostituiscono l'ansia nevrotica. In questo- si potrebbe quasi dire classico- gioco incestuoso si trovano addirittura le tracce dell'erotismo anale sul quale di solito veniva costruita una struttura di gioco molto ampia. In una variante del gioco, «la volpe» usa la frusta non per picchiare bensì per lanciarla verso un giocatore in fuga: le conseguenze sono le stesse del picchiare. Senza addentrarsi maggiormente nell'analisi del lancio- al centro ovviamente dei giochi di lancio- si può in questo caso premettere che il lancio viene associato a tre significati; il primo come simbolo della nascita attraverso la teoria della nascita anale-fecale dei bambini; il secondo come · simbolo del processo voluttuoso della defecazione; il terzo come prodotto della rimozione dello stesso piacere, equivalente dell'ansia nel complesso dell'incesto, come imbrattamento, umiliazione, discredito, (disprezzo attraverso il lancio con il susseguente sporcare di un simbolo 75

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