Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

Difficile da cogliere nella sua natura, la chiarezza tende a perseguire, nel ·tempo del trauma, una «zona neutrale» con funzione analoga a quella che Winnicot, con una diversa «teoria del gioco», stabilisce non tra il bambino e il padre, ma tra il bambino e la madre e che permette la manipolazione dei fenomeni esterni al servizio del sogno. La ricerca di essa, che fu al centro della vita intellettuale in Europa, dalla visione delle essenze in Hussèrl, agli interessi del gruppo di Bloomsbury, è invece da ricollegarsi a uno studio sulla stessa qualità e sugli effetti del trauma nello stato di veglia. I «moments of being» di Virginia Woolf, sono altrettanti shock che il soggetto riceve. Gli atomi di senso, luci, colori che si sostituiscono ai ricordi di infanzia per poter descrivere i parenti, nonni, zii, preparano La signora Dalloway (Clarissa di nome), dove il personaggio maschile più importante, Septimus, è appunto un nevrotico di guerra, e l'intero romanzo ne porta lo sguardo, lo stesso attento, senza riposo, che rintracceremo nel nostro «nevrotico di guerra». Sergio Finzi 7

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